17 SETTEMBRE 2023
III DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI
"La conoscenza di Gesù non deve rimanere teorica, ma deve portare a un rapporto personale con Lui, che cambia radicalmente il corso delle nostre vite."
Cari fratelli e sorelle nella fede, oggi, attraverso le Sacre Scritture, siamo chiamati a riflettere sulla profonda domanda che Gesù ha posto ai suoi discepoli: "Chi sono io?" Questa domanda cruciale è ancora oggi di fondamentale importanza per la nostra vita di fede e per la nostra relazione con il Signore.
Nella prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia (Is 11,10-16), possiamo percepire un'anticipazione della figura di Gesù come il Messia atteso. Isaia profetizza che da "un ceppo spunterà un germoglio" e su di lui riposerà lo Spirito del Signore. Questo germoglio, questo Messia, sarà colui che riunirà tutte le nazioni, portando la pace e la giustizia. Isaia ci mostra che Gesù è colui che è stato annunciato da secoli, il Redentore atteso da molti.
Nella seconda lettura, dalla Prima lettera a Timoteo (1 Timo 1,12-17), l'Apostolo Paolo ci offre un potente esempio di come incontrare Gesù può trasformare radicalmente una vita. Paolo, che in precedenza aveva perseguitato i cristiani, riconosce la misericordia di Cristo, che lo ha chiamato a diventare un apostolo. La sua testimonianza ci insegna che Gesù è colui che può cambiare il corso delle nostre vite, perdonando i nostri peccati e invitandoci a servirlo con gratitudine.
Nel vangelo secondo Luca (Lc 9,18-22), vediamo Gesù rivolgere direttamente la domanda ai suoi discepoli: "Chi sono io?" Questo episodio avviene quando Gesù è in preghiera e poi chiede ai suoi discepoli chi la gente dice che Egli sia. Le risposte variano, ma poi Gesù pone loro la domanda cruciale: "Ma voi, chi dite che io sia?" È Pietro che risponde con fede: "Tu sei il Cristo di Dio." Questa affermazione di Pietro rivela la rivelazione divina che egli ha ricevuto.
Questi passi delle Scritture ci invitano a riflettere su chi è Gesù per noi personalmente. È il Messia atteso, il Redentore delle nazioni? È colui che ha trasformato la nostra vita, perdonando i nostri peccati? È il Cristo di Dio, il Signore delle nostre vite? Nella nostra ricerca per rispondere a questa domanda fondamentale, dobbiamo cercare un rapporto personale con Gesù. Non è sufficiente conoscere Lui solo attraverso le parole degli altri. Come Paolo, dobbiamo riconoscere la Sua misericordia e la Sua chiamata nelle nostre vite. Come Pietro, dobbiamo professare la nostra fede in Lui come il Cristo di Dio.
Oggi, mentre continuiamo il nostro cammino di fede, possiamo pregare per ricevere la grazia di conoscere Gesù più profondamente, per avere un incontro personale con Lui e per confessare con gioia che Egli è il Cristo, il Signore delle nostre vite. Che questa conoscenza ci guidi nella nostra vita quotidiana, portando pace, gioia e speranza, e che possiamo condividere questa buona notizia con il mondo intero.
Sia lodato Gesù Cristo!
don Titus