Domenica 16 gennaio 2022

DOMENICA 16 GENNAIO 2022

II DOPO L'EPIFANIA

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LETTURE DOMENICALI:

Ester 5,1-1c.2-5; Salmo 44 (45); Efesini 1,3-14; Giovanni 2,1-11

Anche in questa domenica si prolunga la festa dell’Epifania. Il vangelo delle Nozze di Cana si conclude infatti sottolineando che Gesù “manifestò la sua gloria”. Poiché “epifania” significa “manifestazione di luce e di gloria”, l’episodio natalizio dei ss. Magi rappresenta la prima manifestazione di Gesù alle genti di tutto il mondo, indicata dalla luce della stella ben visibile nel mezzo della notte; seguono poi le altre manifestazioni gloriose di Gesù nell’età adulta: quella del suo Battesimo (Domenica scorsa) e, oggi, quella alle Nozze di Cana.

Nella prima parte del racconto giovanneo la protagonista è Maria: è lei l’invitata principale alla festa e Gesù vi partecipa come parente prossimo, è lei che si accorge che manca il vino, elemento essenziale per la buona riuscita della festa, è lei che interpella Gesù quasi “costringendolo” ad intervenire, nonostante non fosse ancora giunta la sua Ora, ed è lei che dice ai servitori di fare quello che Gesù dirà loro.

Poi entra in scena Gesù che, dopo un primo atteggiamento di misteriosa attesa (“Donna, che vuoi da me?”), non si sottrae alla volontà della madre, anzi, le obbedisce in una maniera sovrabbondante, persino esagerata: ben seicento litri circa di vino in sei anfore riempite fino all’orlo! E il maestro di tavola conferma che si trattò del vino più buono servito durante tutta la festa (l’usanza antica prevedeva che tali feste si prolungassero per diversi giorni).

Gesù fa preparare l’acqua che, secondo la Legge antica, era destinata alla “purificazione rituale” e vi sostituisce il vino, affermando così che i riti antichi sono superati. Egli sembra voler dire: adesso sono io la vostra purificazione, prefigurando in quel vino il segno eucaristico del suo sangue purificatore.

Per questo episodio delle nozze di Cana l’evangelista non usa la definizione di “miracolo” ma quella di “segno”, che sta all’inizio di tutti gli altri segni ricordati lungo tutto il racconto evangelico, sette in tutto, l’ultimo dei quali è la risurrezione di Lazzaro. I “miracoli”, dunque, valgono non solo per quello che operano, ma soprattutto per quello che significano, che “manifestano”: la gloria di Gesù (cioè la sua epifania/manifestazione di gloria).

Chi sono in questo racconto coloro che sanno che cosa è avvenuto? Non gli sposi, non gli ospiti, neanche il maestro di tavola, che gusta il vino ma “non sapeva di dove venisse”. Però “lo sapevano i servitori”, e poco dopo si aggiunge che davanti a questo segno “i suoi discepoli credettero in lui”. Dunque solo i servitori e i discepoli e naturalmente Maria, sapevano! Poiché nel Vangelo i discepoli di Gesù sono i “servi del Regno” possiamo capire meglio a chi è indirizzato il messaggio del vino buono della festa.

Oggi i discepoli di Gesù siamo noi, siamo noi i servitori alla festa del Regno di Dio. A noi Maria, indicando suo Figlio, ripete: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”.

“Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore!”

Il Signore ha chiamato a sé il nostro caro parrocchiano CARLO BRAMBILLA, dopo avergli chiesto negli ultimi giorni di passare attraverso la prova di una malattia grave e debiltante, che egli ha affrontato con consapevolezza e lucida fede cristiana.

A lui la riconoscenza di tutta la Parrocchia per la sua bella testimonianza nei tanti ambiti della vita comunitaria in cui ha operato e pregato, e in particolare per il suo servizio di organista, che ha sempre svolto con gioia e generosità.

Siamo sicuri che il Cielo ha guadagnato in lui un Amico che provvederà a tutti noi con le sue preghiere. ARRIVEDERCI, CARISSIMO CARLO!


AVVISI

- Mercoledì 19 gennaio alle ore 18 sarà celebrata la S. Messa in suffragio dei defunti del Pio Consorzio del mese di gennaio.

- Per le Benedizioni Natalizie sono state raccolte 2.520 euro. Ringraziamo di cuore per la vostra generosità.


 

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