Domenica 5 luglio 2020
V DOPO PENTECOSTE
Letture domenicali:
Genesi 11,31-12,5: La benedizione di Dio sull’emigrante Abram.
Sal 104 (105): Cercate sempre il volto del Signore.
Ebrei 11,1-16: La fede fondamento di ciò che si spera.
Luca 9,57-62: Il Figlio dell’uomo ci chiama a seguirlo.
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La Parola domenicale è tutta incentrata sulla risposta alla chiamata di Dio, che va sotto il nome di ‘sequela’.
Ci viene ricordata la partenza di Abram, che rompe nettamente col passato per rivolgersi ad un nuovo futuro, la cui unica certezza è la promessa di Dio.
L’autore della Lettera agli Ebrei sottolinea questa fede assoluta di Abramo che partì “senza sapere dove andava”, figura del credente che vive proiettato verso una patria migliore, “cioè quella celeste”.
Nella pagina evangelica poi Gesù, a chi lo vuol seguire, non nasconde le dure esigenze della sequela: distacco radicale da ogni altro bene, separazione dagli affetti e dai legami familiari, assenza di ogni riparo e protezione mondana e capacità di non tornare indietro sulla decisione presa.
La vita cristiana corre sui binari della fede e della speranza:
la fede per avere certezza nelle prove dell’oggi, la speranza che fa splendere davanti a noi la luce verso la quale siamo diretti. La fede ci dà la forza della croce, la speranza ci mostra la mèta della risurrezione.
Dare una mano alla parrocchia
(da «Avvenire» 20 giugno 2020 - inserto “Dichiarazione dei redditi”, pag. III)
Un’interessante novità fiscale è stata introdotta con la manovra Cura Italia, contenente misure a contrasto dell’emergenza Coronavirus. La novità è la previsione di un’agevolazione fiscale a favore di quanti devolvano erogazioni liberali, in denaro o in natura, a favore, tra l’altro, degli enti religiosi civilmente riconosciuti, tra cui si annoverano anche le Parrocchie.
L’agevolazione è operativa per le liberalità effettuate nel corso di quest’anno 2020, sulle quali è riconosciuto una detrazione fiscale in misura del 30% dell’erogazione (denaro o beni) fino all’importo di 30 mila euro. Pertanto, chi effettuerà queste liberalità nel corso del corrente 2020 (fino al 31 dicembre) potrà, il prossimo anno, recuperare il bonus fiscale sul modello 730 o sul modello Redditi.
Alcuni esempi: se l’offerta è di 1.000 euro il donante recupererà in dichiarazione dei redditi 300 euro (gli sono rimborsati come “sconto” sull’Irpef da versare); se l’offerta è di 100 euro recupererà 30 euro; se l’offerta in beni è del valore di 500 euro recupererà 150 euro.
La donazione, come detto, può consistere sia in denaro e sia di beni materiali; ciò che conta è il fine: utilizzo per «interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza Covid-19» e «a sostegno di misure a contrasto dell’emergenza Covid-19».
La liberalità in denaro non può essere effettuata in contanti, ma necessariamente con mezzi “tracciabili”; quindi, attraverso il canale bancario o postale (carte di debito, carte credito, carte prepagate, assegni bancari, circolari). Quale giustificativo di spesa la Parrocchia può rilasciare al donante una ricevuta (che dovrà conservare, anche ai fini fiscali), su cui deve essere indicato che trattasi di «erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del DL n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020)».
AVVISI
- Gli orari delle ss. Messe nel mese di Luglio sono invariati.
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