1 SETTEMBRE 2024
I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Oggi celebriamo la Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, un momento speciale in cui la Chiesa ci invita a riflettere sulla responsabilità che abbiamo verso il mondo che Dio ci ha affidato. Le letture di oggi ci offrono spunti profondi per comprendere come il nostro rapporto con Dio, con gli altri e con il creato siano intimamente legati.
Il profeta Isaia ci avverte contro il pericolo dell'ipocrisia. Il Signore rimprovera il suo popolo perché lo onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da Lui. È un richiamo forte alla sincerità della nostra fede e delle nostre azioni. Non possiamo limitare la nostra fede a parole vuote o a rituali superficiali. Il nostro amore per Dio deve tradursi in un'autentica cura per tutto ciò che Egli ha creato. Quando manchiamo di rispetto verso il creato, stiamo dimostrando che il nostro cuore è lontano dal Creatore. Isaia ci invita a una conversione profonda, a un ritorno sincero al Signore, affinché possiamo vivere in armonia con Lui e con la Sua creazione.
La Lettera agli Ebrei ci parla della nuova alleanza stabilita in Cristo, paragonando il monte Sinai al monte Sion. A Sinai, il popolo aveva paura e tremava davanti alla maestà di Dio, ma ora siamo invitati a Sion, la città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste. Questo nuovo rapporto con Dio, reso possibile da Gesù, ci chiama a vivere non nella paura, ma nella gioia e nella responsabilità. La nostra fede ci introduce in una comunità più grande, dove Dio stesso ci accoglie come Suoi figli. E come figli, abbiamo la responsabilità di custodire la casa che nostro Padre ci ha dato, il mondo creato. La custodia del creato non è solo un dovere morale, ma un atto di fede che riflette la nostra appartenenza al Regno di Dio.
Nel Vangelo, Giovanni Battista ci offre un esempio di umiltà e di servizio. Egli riconosce che il suo ruolo è di preparare la via per Gesù, il vero sposo dell'umanità. “Lui deve crescere; io, invece, diminuire”. Questa frase ci invita a ridimensionare il nostro ego e a lasciare che Cristo sia al centro delle nostre vite. La custodia del creato richiede la stessa umiltà e lo stesso senso di servizio. Non siamo padroni della terra, ma custodi. Dobbiamo agire con responsabilità e rispetto, sapendo che ogni gesto di cura verso il creato è un gesto di amore verso Dio stesso.
La Giornata Nazionale per la Custodia del Creato ci ricorda che la nostra fede non può essere separata dalla nostra responsabilità ecologica. Isaia ci chiede di avvicinarci a Dio con un cuore sincero, gli Ebrei ci ricordano la nostra appartenenza al Regno di Dio, e Giovanni Battista ci mostra la via dell’umiltà. In questo contesto, la custodia del creato diventa un atto di fede, un'espressione del nostro amore per Dio e per il prossimo.
Preghiamo affinché il Signore ci dia la forza e la saggezza per essere veri custodi della Sua creazione, affinché possiamo vivere in armonia con la terra e con tutti i suoi abitanti, riflettendo l'amore e la gloria di Dio in ogni nostra azione. Amen.
don Titus