NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO (10 Novembre 2024)

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO (10 Novembre 2024)

10 NOVEMBRE 2024

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

Carissimi fratelli e sorelle, oggi ci riuniamo per celebrare la Festa di Cristo Re. A prima vista, questa festa può sembrare insolita: una festa sulla regalità in un’epoca in cui le monarchie sono solo simboli del passato. Perché allora mantenere questo titolo per Gesù, celebrandolo come Re? La risposta risiede nella storia e nel significato di questa festa.

Istituita nel 1925 da Papa Pio XI, questa festa fu una risposta potente ai regimi totalitari del XX secolo. In un tempo in cui i governi cercavano di controllare ogni aspetto della vita delle persone, la Chiesa proclamava che solo Cristo era il vero Signore dei cuori umani. Anche se il mondo è cambiato, vediamo tuttora questa lotta su ciò che regna veramente nelle nostre vite. La nostra sfida oggi non è solo contro forze esterne, ma anche contro il dominio della tecnologia, dei media, della ricchezza e della loro influenza sulle nostre vite. In questa realtà, abbiamo bisogno di questa festa come promemoria di chi è il nostro vero Re e cosa ci chiede il Suo Regno.

Il Servo Sofferente (Prima Lettura: Isaia 49,1-7)

Nella prima lettura, sentiamo la voce del profeta Isaia, che parla di un servo scelto fin dal grembo materno, destinato a portare salvezza a tutti i popoli. Questo Servo, che vediamo pienamente rivelato in Cristo, non regna con potenza o dominio, ma con guarigione e misericordia. Questo Servo è una luce per tutte le nazioni—una luce che brilla attraverso l’umiltà e l’amore. In questa immagine, vediamo come il nostro Re, Cristo, non arriva con fasti regali, ma come un servo umile, un Re che si china per sollevare i più piccoli.

L’umiltà e l’obbedienza di Cristo (Seconda Lettura: Filippesi 2,5-11)

San Paolo, nella sua lettera ai Filippesi, ci offre una potente visione di Cristo come Re attraverso l’umiltà. Pur essendo uguale a Dio, Egli ha scelto di non trattenere quella posizione. Si è svuotato, assumendo la forma di servo, e divenne obbediente fino alla morte in croce. Che tipo di regalità è questa? Qui vediamo un Re che dà la sua vita per il suo popolo, mostrando che il vero potere risiede nell’amore e nel sacrificio. Il Regno di Cristo ribalta le idee del mondo sul potere. Attraverso il Suo amore che si dona, Egli è esaltato, e "ogni ginocchio si piegherà". Questo, carissimi, è il cuore della regalità di Cristo.

Il Re che regna dalla croce (Vangelo: Luca 23,36-43)

Nel Vangelo di oggi, troviamo Gesù nel momento stesso della Sua umiliazione, crocifisso e deriso come “Re dei Giudei”. I soldati lo scherniscono dicendo: “Se sei il Re, salva te stesso!” Ma qui, Gesù non risponde con rabbia o vendetta. Regna dalla croce, non salvando Sé stesso, ma offrendo la Sua vita per salvarci. Questo è il Re che adoriamo - un Re che regna attraverso l’amore sofferente.

I due ladroni accanto a Lui danno due risposte contrastanti a questa regalità. Il cosiddetto “cattivo ladrone” lo deride, riecheggiando la visione della folla circa la sua regalità, chiedendo a Gesù di dimostrare il Suo potere salvandosi. Il “buon ladrone”, però, vede qualcosa di più profondo. Vede un Re che offre speranza, anche dalla croce, e si affida alla misericordia di Gesù. A sua volta, Gesù gli promette: “Oggi sarai con me in paradiso.”

Qui, cari fratelli, è la nostra chiamata. Come il buon ladrone, siamo chiamati a scegliere il Regno di Cristo, a confidare nella Sua misericordia e a mettere le nostre vite nelle Sue mani.

Scegliere il nostro Re: una storia dal Gitanjali di Tagore

Permettetemi di condividere una storia dal Gitanjali di Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913. Tagore racconta di un mendicante che sta lungo la strada, guardando avvicinarsi un carro dorato. Il mendicante immagina ricchezze e un futuro glorioso mentre il carro si ferma davanti a lui. Con sua sorpresa, però, il Re scende e tende la mano, chiedendo: “Che cosa hai da darmi?”

Il mendicante, riluttante e confuso, dona solo un singolo chicco di mais. Alla fine della giornata, rimane scioccato nello scoprire che quel singolo chicco gli è stato restituito sotto forma di una pepita d’oro. Rimpiange amaramente di non aver dato tutto. Questa storia racchiude l’essenza della festa di oggi. Cristo, nostro Re, si presenta a noi, chiedendo non cosa possiamo prendere, ma cosa possiamo dare. Egli chiede i nostri cuori, le nostre vite, e il nostro amore, non per toglierci qualcosa, ma per trasformare le nostre piccole offerte in tesori immensi.

Conclusione: Accettare il Regno di Cristo nella nostra vita

Oggi, chiediamoci: chi o cosa regna nella nostra vita? È facile lasciare che paura, ambizione o ricchezza occupino il nostro cuore, ma solo Cristo può condurci alla vera pace e alla pienezza. Oggi, siamo invitati a proclamare: “Cristo è il nostro Re.” Apriamo i nostri cuori e arrendiamoci al Suo amore regale, donandogli non solo briciole, ma tutto di noi stessi.

Che possiamo, come il buon ladrone, scegliere di essere parte del Suo Regno. Che troviamo speranza nella Sua misericordia, forza nel Suo amore e gioia nella Sua promessa di vita eterna. E che possiamo sentire le parole che Gesù ha detto al ladrone come parole rivolte a noi: “Oggi sarai con me in paradiso.” Amen.

don Titus

DOMENICA 25 MAGGIO 2025

VI DOMENICA DI PASQUA

At 21,40b-22,22: Paolo “folgorato dal Risorto” sulla via di Damasco

          Salmo 66(67): Popoli tutti, lodate il Signore

Eb 7,17-26: Cristo, sommo sacerdote elevato sopra i cieli

Gv 16,12-22: “La vostra tristezza si cambierà in gioia”

 

Dalla viva voce di Saulo, che aveva assunto il nuovo nome di Paolo, ascoltiamo nella I Lettura il racconto della sua conversione, o meglio del suo incontro col “fulgore di quella luce”, la luce di Gesù risorto.

Ed è Gesù stesso che, nel Vangelo di oggi, ci promette lo Spirito santo e ci conforta con parole di grande speranza, invitandoci a saper vedere, oltre la morte, la vita che rinasce per non morire più.

L’itinerario pasquale ci introduce così alle festività ormai prossime dell’Ascensione e di Pentecoste.

25 MAGGIO

VI DOMENICA DI PASQUA

Carissimi nel Signore, nel silenzio dell'incertezza e sotto il peso del dolore, Gesù parla con dolcezza ai suoi discepoli: «Sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia... e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia». Queste non sono parole vuote, ma promesse forgiate nel fuoco dell’amore divino, pronunciate poco prima che l’ombra della Croce lo avvolgesse completamente. Nel giardino dell’angoscia, Gesù ha piantato un seme di speranza - una speranza che non sboccia nel conforto, ma nella risurrezione. Oggi, quella promessa risuona nei nostri cuori come l’aurora dopo una lunga notte: i vostri cuori si rallegreranno.

San Paolo, nella Prima Lettura, si presenta davanti alla folla con un cuore ferito ma una voce coraggiosa. Sebbene frainteso, giudicato male e quasi ucciso, trova forza non nella sicurezza, ma nella verità. Il suo cuore si rallegra - non perché è risparmiato dalla sofferenza - ma perché è fedele a Cristo. La sua identità, una volta radicata nell’orgoglio e nella persecuzione, è ora radicata nella misericordia. La gioia di Paolo nasce da un cuore trasformato, acceso dalla presenza del Risorto.

 

Dal 26 maggio al 1 giugno 2025

 

OFFERTE PER LA PARROCCHIA

È sempre possibile lasciare la propria offerta nell'apposita bussola in fondo alla chiesa o mediante bonifico sul conto corrente parrocchiale attraverso il seguente IBAN:

IT50K0503401693000000003568

PARROCCHIA SS. SILVESTRO E MARTINO
Banco BPM ag. 391 – Piazza Medaglie d'Oro, 1 – 20135 MILANO


In qualsiasi momento è possibile lasciare la propria offerta tramite mediante donazione con carta di credito utilizzando l'apposito pulsante

 

SABATO 31 MAGGIO

IL GIUBILEO DEI MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE EUCARISTICA

«Spes non confundit»: le parole che danno inizio alla bolla di indizione dell’anno giubilare sono il riferimento del Giubileo dei ministri straordinari della Comunione eucaristica, in programma in Duomo sabato 31 maggio alle 15 (vedi qui la locandina).

L’Arcivescovo guiderà la celebrazione alla quale sono invitati i circa novemila ministri straordinari che operano nelle nostre comunità portando l’Eucaristia agli ammalati e agli anziani nelle loro case e, se necessario, aiutando i ministri ordinari nella distribuzione della comunione durante le celebrazioni.

Iscrizioni online 

maggiori dettagli su chiesadimilano.it

 

È uscito il numero di MAGGIO 2025


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