Gen 18,1-10a; Salmo 104 (105); I Cor 12,2-6; Gv 14,21-26
La trinità del Masaccio a Firenze
Papa Francesco pensando ai nomi delle Persone divine, “che pronunciamo ogni volta che facciamo il segno della croce”, sottolinea che “in ciascun nome c’è la presenza dell’altro”. “Il Padre, ad esempio, non sarebbe tale senza il Figlio; così pure il Figlio non può essere pensato da solo, ma sempre come Figlio del Padre. E lo Spirito Santo, a sua volta, è Spirito del Padre e del Figlio”.
Atti 2,1-11: “Tutti furono colmati di Spirito Santo”.
Sal 103 (104): Lo Spirito di Dio, respiro di ogni vita.
I Corinzi 12,1-11: I doni incalcolabili dello Spirito.
Giovanni 14,15-20: Lo Spirito Paràclito, Spirito della Verità.
OGGIè l’ultimo dei 50 giorni dell’unica festa di PASQUA-PENTECOSTE. La sera di Pasqua Gesù risorto, apparendo agli apostoli, soffiò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito santo”. La sera di Pentecoste lo Spirito Santo viene effuso su Maria e gli apostoli nel Cenacolo,coi segni del fuoco e del vento. La Chiesa, in questa solennità, riceve il suo Battesimo missionario.
At 1,6-13a; Salmo 46 (47); Ef 4,7-13; Lc 24,36b-53
«Mentre li benediceva
veniva portato in cielo»
Alla destra del Padre
L’espressione significa la piena comunione del Risorto con la gloria e la dignità divina di Dio. Gesù ritorna là da dove è venuto: “Il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. E il Verbo si fece carne e dimorò tra noi”.
“Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!”
Il Verbo ritorna al Padre, rivestito del corpo in cui si era incarnato: le mani e i piedi e il costato recano per sempre i segni della sua Passione e della Pasqua. L’ascensione al cielo di Gesù era cominciata con la salita al Calvario! Gesù torna al Padre dopo esser passato attraverso la morte, innalzando al cielo la sua e la nostra umanità redenta.
At 21,40b-22,22: Paolo “folgorato dal Risorto” sulla via di Damasco
Salmo 66(67): Popoli tutti, lodate il Signore
Eb 7,17-26: Cristo, sommo sacerdote elevato sopra i cieli
Gv 16,12-22: “La vostra tristezza si cambierà in gioia”
Dalla viva voce di Saulo, che aveva assunto il nuovo nome di Paolo, ascoltiamo nella I Lettura il racconto della sua conversione, o meglio del suo incontro col “fulgore di quella luce”, la luce di Gesù risorto.
Ed è Gesù stesso che, nel Vangelo di oggi, ci promette lo Spirito santo e ci conforta con parole di grande speranza, invitandoci a saper vedere, oltre la morte, la vita che rinasce per non morire più.
L’itinerario pasquale ci introduce così alle festività ormai prossime dell’Ascensione e di Pentecoste.
Gen 18,1-10a; Salmo 104 (105); I Cor 12,2-6; Gv 14,21-26
La trinità del Masaccio a Firenze
Papa Francesco pensando ai nomi delle Persone divine, “che pronunciamo ogni volta che facciamo il segno della croce”, sottolinea che “in ciascun nome c’è la presenza dell’altro”. “Il Padre, ad esempio, non sarebbe tale senza il Figlio; così pure il Figlio non può essere pensato da solo, ma sempre come Figlio del Padre. E lo Spirito Santo, a sua volta, è Spirito del Padre e del Figlio”.
Fratelli e sorelle, oggi celebriamo il mistero più alto e più familiare della nostra fede: la Santissima Trinità. Un mistero che non possiamo definire con precisione matematica, e che tuttavia può essere vissuto, abitato, gustato. Come diceva Edison, non conosciamo l’essenza della luce, del calore, dell’elettricità… ma ne facciamo esperienza ogni giorno. Così è per Dio: non possiamo comprenderlo pienamente, ma possiamo sentirne il calore, seguirne la luce, lasciarci attraversare dalla sua forza.
La prima lettura ci offre un’immagine straordinaria e delicata: Abramo, nella calura del giorno, vede tre uomini che gli si fanno incontro. Senza sapere chi siano, li accoglie con generosità. Solo dopo capisce: Dio è passato per la sua casa. Tre persone, un solo Signore. Non c’è bisogno di una visione celeste per incontrare la Trinità: basta uno spazio di silenzio, una tavola aperta, un gesto di servizio. Quando amiamo l’altro, senza sapere chi sia davvero, lì passa Dio. Primo suggerimento: impara ad accogliere senza domandare troppo. L’ospitalità, la gentilezza, la disponibilità sono segni concreti della presenza trinitaria nella tua vita.
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A giugno «Il Segno» raddoppia con i Pontefici
Il Segno del mese di giugno raddoppia ed esce con un supplemento da conservare dedicato a papa Francesco e al suo successore, papa Leone XIV. Un fascicolo ricco di contributi di firme autorevoli per riflettere sul magistero di Bergoglio e conoscere il nuovo Pontefice.