5 GENNAIO
DOMENICA DOPO L’OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE
Cari fratelli e sorelle, le letture di oggi ci portano al cuore della missione di Gesù Cristo. Ci invitano a riflettere sul Suo scopo e su come noi, come Suoi discepoli, siamo chiamati a continuare questa missione nel mondo di oggi. La prima lettura, tratta dal libro del Sirácide, parla della Sapienza divina che si radica tra il popolo, un’immagine che trova compimento in Gesù Cristo, la Sapienza incarnata. La seconda lettura sottolinea il potere trasformante dello Spirito, che ci libera dal peccato e ci rende capaci di vivere nella pace. Infine, il Vangelo mostra Gesù che proclama la Sua missione come colui che è stato unto per portare la buona notizia ai poveri, la libertà ai prigionieri e la speranza agli oppressi. Insieme, queste letture evidenziano la missione di Gesù e la sua rilevanza per noi.
La missione di Gesù è espressa vividamente nel Vangelo di Luca, dove Egli annuncia il compimento della profezia di Isaia. Unto dallo Spirito, Gesù porta la buona notizia ai poveri, guarisce i cuori spezzati e ristabilisce la libertà e la giustizia. Questa missione non è solo il Suo manifesto, ma anche una chiamata per i Suoi seguaci. San Paolo, nella sua lettera ai Romani, spiega ulteriormente questa missione come trasformante - liberando l’umanità dal peccato e riempiendoci della vita dello Spirito. La prima lettura dal Sirácide ci ricorda le radici di questa missione nella Sapienza divina, ora incarnata in Gesù Cristo. La Sua missione è dunque una continuazione e un compimento del piano di Dio per la salvezza dell’umanità.
Papa Francesco, nei suoi insegnamenti, ci ricorda che la Chiesa esiste per evangelizzare. In Evangelii Gaudium, sottolinea che l’apertura missionaria deve caratterizzare tutte le attività della Chiesa. Questa missione, dice, è radicata nella gioia, nella prossimità, nella testimonianza autentica e nel coraggio. Annunciando gioiosamente il Vangelo, dobbiamo uscire per incontrare le persone là dove sono, in particolare coloro che si trovano nelle periferie -i poveri, i dimenticati, i sofferenti. La missione non è solo parole, ma azioni di amore e misericordia, riflettendo il ministero stesso di Cristo. Gli insegnamenti del Santo Padre ci ispirano ad abbracciare la nostra vocazione di discepoli missionari, condividendo la gioia del Vangelo e vivendo come testimoni dell’amore di Dio.
Come seguaci di Cristo, siamo invitati a fare nostra la Sua missione. Ciò implica proclamare la buona notizia con parole e opere, servire i marginalizzati e lasciare che lo Spirito ci guidi. La nostra missione è sia comunitaria che personale. Insieme, come parrocchia o comunità di fede, possiamo intraprendere iniziative che incarnano la missione di Cristo, come programmi di sensibilizzazione, opere di carità e di promozione della giustizia. Ispirati da Gesù e guidati dagli insegnamenti di Papa Francesco, siamo chiamati a essere audaci e gioiosi nella nostra testimonianza, portando speranza e guarigione al mondo. Maria, Madre della Chiesa, ci accompagni in questa missione, e lo Spirito del Signore ci sostenga in tutto ciò che facciamo. Amen.
don Titus