DOMENICA DI PASQUA

20 APRILE

DOMENICA DI PASQUA

Cari fratelli e sorelle, oggi la Chiesa si trova davanti all’ingresso di un sepolcro vuoto, e tutto il mondo ascolta una voce che rompe il silenzio del dolore e della paura: «Perché piangi?» È la voce di Gesù Risorto - dolce, suadente, vittoriosa - che chiama ciascuno di noi per nome, come un giorno chiamò Maria Maddalena. Lei era andata con le lacrime agli occhi, portando il peso della tristezza e delle speranze infrante, cercando un corpo da ungere. Ma ciò che trovò non fu quello che si aspettava: fu qualcosa di molto più grande - il Signore vivente. In quell’incontro, il dolore si trasformò in gioia, la confusione in chiarezza, e il silenzio divenne proclamazione: «Ho visto il Signore!» Questo è il primo messaggio pasquale che ci offre Papa Francesco: è sempre possibile ricominciare, perché la Risurrezione di Cristo risveglia una vita nuova anche tra le macerie dei nostri fallimenti. La Risurrezione non è solo un capitolo del passato, ma è il cuore pulsante della Chiesa oggi. Gesù non è superato: Egli è vivo, ora, qui, nelle nostre ferite, nella nostra stanchezza, nella nostra preghiera.

La scoperta di Maria diventa anche la nostra. Siamo invitati a diventare popolo della Risurrezione, non più chiusi nei sepolcri del peccato, della disperazione, delle dipendenze o del rimorso, ma chiamati a risorgere nella gioia, nella libertà e nella luce. San Paolo ricorda ai Corinzi , e a noi, che siamo chiamati alla comunione con Cristo Risorto, non solo nella fede, ma nell’essere un cuor solo e un’anima sola. E come si vive tutto ciò? Cercando la pace e la gioia non nelle cose che passano, ma nel Signore Risorto, che appare anche dietro le porte chiuse, e sussurra: «Pace a voi.» Ogni giorno, per quanto ordinario o difficile, può essere un giorno di Pasqua, se vissuto con la consapevolezza che Gesù cammina al nostro fianco.

Negli Atti degli Apostoli ci viene ricordato che non siamo soli. Lo stesso Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti è promesso anche a noi: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo… e sarete miei testimoni.» Non solo spettatori lontani della Risurrezione, ma prova vivente che essa è reale. E questa forza non è dominio, ma testimonianza; non rumore, ma luce; non solo consolazione, ma missione. Siamo chiamati ad andare fino ai confini della terra non solo geograficamente, ma nei confini dei cuori spezzati, delle case silenziose, delle esistenze inquiete per dire con la nostra vita: Cristo è risorto!

E così Papa Francesco ci esorta: ad essere cristiani trasparenti, il cui amore, misericordia e servizio umile riflettono Cristo vivente dentro di noi. A vivere vite nuove e disciplinate nel Risorto - onorando il nostro corpo, le nostre parole e le nostre scelte, sapendo che Egli vive in noi e nei nostri fratelli. Questa vita di Risurrezione non è astratta: è visibile nel perdono che offriamo, nell’amore paziente che doniamo, nella nostra capacità di rialzarci quando cadiamo. Ogni Venerdì Santo che viviamo ha la sua Domenica di Pasqua. Quando perdoniamo chi ci ha feriti, quando non rinunciamo alla speranza, quando moriamo al nostro egoismo e lasciamo che Cristo trasformi i nostri sogni, risorgiamo con Lui.

A volte, come Maria Maddalena, cerchiamo ciò che pensiamo ci serva di più - un sogno perduto, una guarigione, un segno - ma Cristo ci dona qualcosa di meglio: Sé stesso. E in quei momenti sacri, dobbiamo fare come lei: correre ad annunciare agli altri: «Ho visto il Signore!» La Risurrezione non è solo una Buona Notizia per noi - ma è da trasmettere, con la bocca e con la vita. Allora, diventiamo ciò che riceviamo sull’altare: il Corpo vivente di Cristo. Che la nostra comunione diventi compassione, il nostro culto diventi testimonianza, e i nostri “alleluia” si traducano in azioni. Possa ogni nostro respiro, da oggi in poi, sussurrare ciò che Maria gridò nel giardino: «Ho visto il Signore - e Lui è vivo in me!» Amen.

don Titus

DOMENICA 27 APRILE 2025

II DOMENICA DI PASQUA

        LA PASQUA DI FRANCESCO!       

27 APRILE

DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Cari fratelli e sorelle, in questa Domenica della Divina Misericordia, la Chiesa ci invita a contemplare il volto tenero e fedele di Dio, un volto che non giudica, ma ama; che non condanna, ma solleva; che non si stanca mai di noi, anche quando noi ci stanchiamo di Lui. Le letture di oggi sono un canto alla misericordia. Ci conducono dentro una verità profonda: Dio non si allontana mai dal cuore ferito dell’uomo, ma lo cerca, lo guarisce, lo rialza.

1. L'amore che non ha paura delle ferite (Giovanni 20,19-31): Nel Vangelo, Gesù risorto entra nel cenacolo "a porte chiuse". Ma non solo quelle della casa: erano chiuse anche le porte del cuore dei discepoli. Chiuse per paura, per vergogna, per fallimento.

Eppure Gesù entra. Non forza, ma si fa spazio con la pace:

«Pace a voi!» Non chiede spiegazioni. Non rimprovera. Mostra le mani e il fianco: le sue ferite sono diventate sorgenti di perdono. Le ferite non sono cancellate, ma trasfigurate dall'amore.

 

Dal 28 aprile al 4 maggio 2025

 

OFFERTE PER LA PARROCCHIA

È sempre possibile lasciare la propria offerta nell'apposita bussola in fondo alla chiesa o mediante bonifico sul conto corrente parrocchiale attraverso il seguente IBAN:

IT50K0503401693000000003568

PARROCCHIA SS. SILVESTRO E MARTINO
Banco BPM ag. 391 – Piazza Medaglie d'Oro, 1 – 20135 MILANO


In qualsiasi momento è possibile lasciare la propria offerta tramite mediante donazione con carta di credito utilizzando l'apposito pulsante

 

ACUTIS, RITRATTO DI UN SANTO "NORMALE"

Il giovanissimo milanese che verrà canonizzato nelle testimonianze della mamma, di un compagno di scuola, di una suora sua insegnante e di un medico che lo curò nei giorni della malattia, raccolte in un minidocumentario disponibile su chiesadimilano.it

 

È uscito il numero di MAGGIO 2025


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