6 APRILE 2025

DOMENICA 6 APRILE 2025

V DI QUARESIMA "DI LAZZARO"

LETTURE DOMENICALI:

Dt 6,4a; 26,5-11: “Mio padre era un Arameo errante”.

Salmo 104 (105): “Lodate il Signore, invocate il suo nome”.

Rm 1,18-23a: Dalle opere compiute da Dio si contempla la sua potenza e divinità.

Gv 11,1-53 La resurrezione di Lazzaro.

In questo episodio evangelico siamo toccati dai sentimenti profondi e sinceri che Gesù, al pari di noi, prova nella sua umanità. Lazzaro è “il nostro amico”, “l’amico che Gesù amava”: è la stessa espressione che viene rivolta al discepolo prediletto. A lui e alle sue sorelle Gesù “voleva molto bene” e, per la sua morte, il Signore si commuove fino alle lacrime e per ben due volte si sottolinea il suo pianto; vedendolo piangere anche i Giudei affermano: “Guarda come lo amava!”.

Lazzaro sei tu, sono io, siamo tutti noi suoi discepoli che, davanti allo smarrimento della morte, siamo però certi di poter contare sul suo amore. Gesù ci vuol bene! Gesù piange con noi per la morte dei nostri fratelli, dei nostri cari!

Gesù prepara Marta, Maria, i discepoli e tutti noi, al segno che sta per compiere, un segno che, seppur straordinario, sarebbe inutile se non fosse vissuto e compreso nella fede. Solo “se credi, vedrai la gloria Dio”. Si può infatti assistere anche ad un cadavere che ritorna alla vita, senza però vedere “la gloria di Dio”.

Gesù allora, dialogando a tu per tu con Marta e con Maria, ci conduce a poco a poco comprendere qual è la statura del vero “credente”: essa non consiste tanto nell’attendersi che Gesù risparmi dalla morte terrena chi gli è discepolo e amico (così pensavano alcuni: “Lui che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?”), ma piuttosto nella certezza che chi crede in lui, “anche se morto, vivrà e chi vive e crede, non morirà in eterno”.

SONO IO la risurrezione e la vita”. Risorge davvero non chi esce col suo cadavere da un sepolcro per tornare alla finitezza di questa vita, ma chi crede in Lui. Lazzaro risorge non tanto dalla morte che lo aveva colto quattro giorni prima (sarebbe poi morto comunque!), ma risorge perché ha creduto e, dunque, la morte non ha alcun potere su di lui.

Gesù chiede questa fede e, come segno che dimostra che quello che dice è vero, richiama Lazzaro di nuovo a questa vita, per preparare lui e noi alla vera vita presso il Padre, quella che dura in eterno.

Alla luce della fede in Gesù, risurrezione e vita, queste parole assumono un significato spirituale: Gesù ci chiama a togliere la pietra che imprigiona e seppellisce la nostra speranza nella comunione con Lui e con il Padre. Chi è in comunione con Lui è già risorto. Come insegnano i Padri della Chiesa, per il Battezzato la morte non sta davanti a lui: egli, diventato una cosa sola col Risorto, è già passato attraverso la morte e se l’è gettata alle spalle.

Liberato dalle bende e dal sudario sepolcrale, Lazzaro e con lui ogni vero credente, è stato “liberato dal laccio della morte” e dev’essere lasciato andare, non alla vita di prima, ma verso la gloria del Padre. Perciò la comunità cristiana è invitata non a trattenere, ma a lasciare andare i suoi cari, morti, ma liberati dalla morte, verso il loro destino di gloria, di luce e di vita eterna.

Troppe volte l’oscurità della morte ci strappa il pianto e ci muove alla disperazione: non è facile rimuovere quella pietra che, come un macigno, pesa ancora sulla nostra umana fragilità. Non è facile liberarci dai lacci dei nostri limiti in cui siamo impigliati e dalla consapevolezza che i nostri giorni sono tutti contati e finiranno.

Solo Gesù ne è capace, chiede solo un po’ di fede in Lui, quella che possiamo dargli, così com’è, piccola, povera ma sincera: CREDI TU QUESTO?

BUONA PASQUA!

 


 

CALENDARIO PARROCCHIALE

APRILE 2025

DOM

6

V di Quaresima

Accoglienza

Fidanzati

8.30

10.30

18.00

S. Messa

S. Messa - Fidanzati

S. Messa

LUN

7

III elementare

17.00

18.30

Via Crucis

Commissione Caritas-Missioni

MAR

8

 

 

 

MER

9

V elementare

17.00

Via Crucis

GIO

10

II elementare

17.00

Via Crucis

VEN

11

 

8.45

9.00

18.00

21.00

Lodi

Via Crucis

Vespri

Via Crucis

SAB

12

 

18.00

S. Messa vigiliare

DOM

13

Domenica delle Palme

 (Ulivo ai malati)

8.30

10.00

10.30

18.00

S. Messa

Benedizione di palme e ulivi - processione 

S. Messa solenne

S. Messa

 


ANNO SANTO 2025 – LE PAROLE DEL GIUBILEO:

SPERANZA

La speranza nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce: «Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita» (Rm 5,10). E la sua vita si manifesta nella nostra vita di fede, che è perciò animata dalla speranza, sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo. È infatti lo Spirito Santo a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita. La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino. Lasciamoci fin d’ora attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano. Possa la nostra vita dire loro: «Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore» (Sal 27,14).

(Francesco, Spes non confundit).


GIOVEDÌ 3 APRILE 2025

DON LUCIANO È ENTRATO NELLA PASQUA DEL SIGNORE!

DOMENICA 27 APRILE 2025

II DOMENICA DI PASQUA

        LA PASQUA DI FRANCESCO!       

27 APRILE

DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Cari fratelli e sorelle, in questa Domenica della Divina Misericordia, la Chiesa ci invita a contemplare il volto tenero e fedele di Dio, un volto che non giudica, ma ama; che non condanna, ma solleva; che non si stanca mai di noi, anche quando noi ci stanchiamo di Lui. Le letture di oggi sono un canto alla misericordia. Ci conducono dentro una verità profonda: Dio non si allontana mai dal cuore ferito dell’uomo, ma lo cerca, lo guarisce, lo rialza.

1. L'amore che non ha paura delle ferite (Giovanni 20,19-31): Nel Vangelo, Gesù risorto entra nel cenacolo "a porte chiuse". Ma non solo quelle della casa: erano chiuse anche le porte del cuore dei discepoli. Chiuse per paura, per vergogna, per fallimento.

Eppure Gesù entra. Non forza, ma si fa spazio con la pace:

«Pace a voi!» Non chiede spiegazioni. Non rimprovera. Mostra le mani e il fianco: le sue ferite sono diventate sorgenti di perdono. Le ferite non sono cancellate, ma trasfigurate dall'amore.

 

Dal 28 aprile al 4 maggio 2025

 

OFFERTE PER LA PARROCCHIA

È sempre possibile lasciare la propria offerta nell'apposita bussola in fondo alla chiesa o mediante bonifico sul conto corrente parrocchiale attraverso il seguente IBAN:

IT50K0503401693000000003568

PARROCCHIA SS. SILVESTRO E MARTINO
Banco BPM ag. 391 – Piazza Medaglie d'Oro, 1 – 20135 MILANO


In qualsiasi momento è possibile lasciare la propria offerta tramite mediante donazione con carta di credito utilizzando l'apposito pulsante

 

ACUTIS, RITRATTO DI UN SANTO "NORMALE"

Il giovanissimo milanese che verrà canonizzato nelle testimonianze della mamma, di un compagno di scuola, di una suora sua insegnante e di un medico che lo curò nei giorni della malattia, raccolte in un minidocumentario disponibile su chiesadimilano.it

 

È uscito il numero di MAGGIO 2025


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